Il complesso della cartiera papale è inserito nel primo nucleo industriale di Ascoli Piceno, che comprendeva alcuni mulini, una gualchiera, un frantoio una ferriera e appunto la cartiera.
Quest'ultima fu rinnovata nel 1512 dal papa Giulio II Della Rovere su progetto di un collaboratore del Bramante, Alberto da Piacenza.
La facciata è nobiliata da due ampi portali: il maggiore reca la scritta: "JULIUS II PONT. MAX MDXII"; il minore presenta sui lati degli appoggi dell'arco due dadi decorati da ghiande e foglie, simboli dei della Rovere e sull'architrave gli stemmi di Ascoli, del pontifice e della famiglia Ciocchi Del Monte con la scritta: "JULIUS II PONT. MAX MCCCCCXII. La cartiera è rimasta attiva fino al terzo decennio del sec. XX.
E' divenuta un polo di archeologia industriale ed ospita: il museo della carta con i macchinari ricostruiti sul posto, il museo di Storia Naturale "Antonio Orsini", la sala macine per molire il grano