Questo tempio votivo, sorto sul luogo delle catacombe ascolane, venne progettato nel 1717 da Giuseppe Giosafatti, il quale si ispirò alla chiesa di Santa Maria della Pace di Roma.LI facciata in travertino, addossata alla parete di tufo, si articola in due piani sovrapposti d'ordine dorico; al centro di quello inferiore emerge con un poerichetto ellittico di sei colonne, coronato da Un capolino con l'arma di Clemente XI,Il piano superiore e raccordato al sottostante da eleganti volute e presenta alle estremità due angeli con in mano la palma, simbolo del martirio.L'interno e costituito da alla grotta naturale di roccia tufacea; le pareti laterali sono rivestite in pietra e le volte in laterizio.Dietro l'altare si leva la statua benedicente di San Emidio in travertino di Giuseppe Giosafatti (1643-1731 ).Nella parete di sfondo sono visibili alcune fosse scavate nel tufo, le quali - secondo la tradizione - custodirono i corpi del Santo e dei suoi discepoli prima di essere traslati tal cripta della Cattedrale del vescovo Bernardo II agli inizi dell'XI seccolo