Sulla base di reperti neo-eneolitici (prima età del rame, tra il 3.000 e il 1.800 a.C.), si può dire che fin da quell'epoca Ascoli fosse sede di un insediamento, anteriore, quindi, all'immigrazione dei Sabini. Questi ultimi, infatti, secondo un' antica tradizione, sarebbero giunti nel Piceno tra il VII e il VI sec. a.C., guidati da un Picchio, uccello sacro a Marte, e si sarebbero integrati con la popolazione autoctona, dando origine ai Piceni, che fecero di Ascoli il loro centro di riferimento. Successivamente le sue vicende seguirono quelle dell'impero romano. Saccheggiata dai Goti, dai Longobardi e dalle truppe di Federico II, ogni volta si ripropose come centro di grande civiltà e vitalità. La stessa forza, la stessa energia che traspare dalla sua pietra simbolo, il travertino che, con i suoi affascinanti cromatismi, rende incantate le vestigia di un grande passato. Dagli straordinari resti romani, via via al romanico, al gotico e alle altre testimonianze d'arte che fecero di Ascoli la città delle cento torri, non finisce mai di riservare sorprese, specie nella celeberrima Piazza del Popolo. La storia di Ascoli si ripercorre nelle sale della Pinacoteca civica e del museo diocesano, autentici gioielli ricchi di opere d'arte,dal piviale di Nicolò IV del sec.XIII, aklle opere di Carlo Crivelli, Pietro Alemanno, Cola dell'Amatrice, Tiziano, Reni, Luca Giordano, G.Ghezzi, Pietro Vannini, A.De Magistris, N.Monti, Paci. Ascoli non è solo arte. Sono legati alle sue origini i due appuntamenti annuali: il frenetico Carnevale e la magica Quintana.